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Immagine del redattorecristiana soldaini

Il naturale bisogno di movimento del neonato

Per i bambini il corpo è il primo e principale strumento di conoscenza di sé e del mondo. Nel primo anno di vita, di fatto, l’unico. Quando il bambino esce dall’ambiente acquoso del grembo materno, si sente rassicurato dalla forza di gravità che lo lega alla terra e che gli permette di sentire dove si trova nello spazio. Quando imparano ad interagire con la gravità prima abbandonandosi ad essa e poi cercando di contrastarla con la spinta, allora sviluppano un tono muscolare equilibrato che sarà la base per le successive scoperte motorie. Nei primi mesi di vita i bambini sperimentano una vasta gamma di movimenti sottili del corpo, appena accennati, che servono a sviluppare la consapevolezza del proprio corpo e la coordinazione motoria (ad esempio osservare intensamente e poi stringersi le mani, verso i 3 mesi, toccare entrambi i piedi, verso i 5 mesi) e un grande alleato in questa fase sono i sensi, infatti alla nascita, il neonato può accogliere e ricevere solo a livello sensoriale il senso di sicurezza, di stabilità e di amore che il genitore desidera trasmettergli, registrazioni sensoriali che vanno formando la consapevolezza del suo corpo e quindi del suo sé.

Come accogliere il naturale bisogno di movimento del neonato?

- Considerarlo fin dal periodo della gravidanza un soggetto di azione e non solo di re-azione, in grado di apprendere, memorizzare, muoversi in maniera volontaria.

- In una relazione significativa con l’adulto di riferimento, il bambino è in grado d’interessarsi al mondo esterno e di esprimersi attraverso l’osservazione, l’esplorazione, la progettazione, l’azione.

- L’osservazione del gioco autonomo e del movimento di un bambino che agisce di sua iniziativa, arricchisce la relazione genitore - bambino.

- Permettergli di svilupparsi e di fare esperienza secondo i propri tempi, non anticipando lo sviluppo naturale, non impegnandolo in un movimento che lui stesso non ha ancora acquisito, non sostituendosi a lui.

- Predisponendogli un ambiente sicuro e in linea col suo sviluppo lo aiuteremo a confidare nelle proprie capacità e risorse.


Letture per approfondire:

E. Pikler, Datemi tempo. Lo sviluppo autonomo dei movimenti nei primi anni di vita del bambino, Edizioni Scientifiche CSIFRA.

E. Goldschmied e S. Jackson, Persone da zero a tre anni, ed. Junior.


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