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  • Immagine del redattorecristiana soldaini

L’ambiente nel gioco di relazione bambino - genitori

Aggiornamento: 1 mag 2020

In questo periodo di emergenza sanitaria che obbliga i bambini a rimanere a casa e a non poter frequentare il nido, la nostra casa può diventare un grande alleato nella relazione bambino - genitore e nell’organizzazione della giornata sia dal punto di vista dell’adulto che del bambino che se avrà una casa pensata a sua misura, avrà la possibilità di viverla al meglio, arrivando ad autogestire il suo gioco. Inoltre i genitori gli potranno garantire un accudimento che risponderà al suo bisogno di cure in linea coi suoi ritmi giornalieri.


Scrive D. W. Winnicott: «In uno stadio primitivo di costituzione del sé, è l’adattamento attivo al contesto (al suo contesto, che non è qualunque ne tutti i contesti) che permette al bambino di “esistere” invece che “reagire” soltanto».

Significa riconoscere che il bambino è un soggetto di azione e non solo di reazione, sin dalla più precoce età e il suo primo mondo sarà proprio la sua casa, fonte inesauribile di scoperte e di emozioni, soprattutto se pensata un po’ anche per lui. Una casa quindi organizzata come uno spazio che risponda alle esigenze degli adulti e dei bambini, un luogo di attività da poter fare tutti insieme.

Tutti i bambini utilizzano la loro motricità non soltanto per muoversi, per spostarsi, per prendere gli oggetti o per esprimere le loro emozioni, ma fondamentalmente per essere e per imparare a pensare. La motricità e il sensorio costituiscono la base della struttura e, a sua volta, la condizione essenziale e unica di esistenza del piccolo bambino, delle sue relazioni col contesto e delle sue rappresentazioni di sé e del mondo.


Per creare un ambiente a misura di bambino, che gli permetta di agire autonomamente e in sicurezza e che segua il suo sviluppo naturale e i suoi interessi, dobbiamo prima di tutto pensare che “la casa” deve rimanere “casa” ovvero che non si debba trasformare in una scuola o in un parco e al contempo che i genitori mantengano il loro ruolo naturale.

Un ambiente curato, accogliente grazie a una luce adeguata e ai colori delle pareti (tinte tenui), pensare di inserire delle riproduzioni di dipinti e acquarelli che possono essere molto attraenti per i bambini e che possono essere spunto di conversazione. I mobili e gli oggetti devono essere alla sua altezza (sia fisica che cognitiva/motoria) per potervi accedere in maniera semplice e in sicurezza.

Tutto il materiale utilizzato deve essere scelto con cura, facilmente accessibile, deve incoraggiare l’iniziativa, il gioco autonomo e permettere agli adulti di facilitare le attività dei bambini anziché dirigerle. Rimanergli vicino durante i suoi giochi e infondere con la sola presenza, con una parola d’incoraggiamento, un sorriso, la fiducia di cui necessita, sospendere il giudizio, osservare ed intervenire solo se richiesto dal bambino. Cercare di capire i suoi bisogni grazie ad una capacità osservativa e di ascolto rispettando i suoi tempi e le sue modalità esplorative, quindi non anticipare le sue scoperte ma rimanere al suo fianco rafforzando quello che fa con parole come: “ti vedo”, “vedo quello che stai facendo”. Stabilire delle regole (poche e chiare) e delle routine che devono essere vissute dal bambino non come gabbie ma come dei momenti flessibili e adattabili alle necessità del momento.

Attraverso l’ordine dello spazio aiutiamo il bambino a trovare una sicurezza che parte dall’ambiente esterno e che si risolve in una sicurezza interiore. Questa sicurezza, grazie anche alla libertà di movimento che l’ambiente permette porta il bambino ad orientarsi ed esplorare l’ambiente intorno ed il proprio io, sviluppando la sua capacità di scelta, il suo pensiero critico, una progettualità autonoma.

«I bambini piccoli hanno bisogno di uno stretto contatto fisico con gli adulti che li accudiscono per poter sviluppare il senso di fiducia e di sicurezza e la coppia genitoriale può raggiungere quel senso d’intimità che gli consente di avere un contatto fisico anche nel gioco. Questo tipo di relazione produce un senso di fiducia, d’intimità e di divertimento reciproco che può essere temporaneo oppure diventare una parte del processo che permette di costruire un rapporto duraturo».1


La camera

Nella camera l’area del gioco può essere delimitata con un tappeto tipo moquette che dovrebbe coprire la maggior parte della stanza. La moquette è fondamentale per i bambini che iniziano a muoversi, a mettersi in posizione eretta e a muovere i primi passi perché stando a piedi nudi, le loro dita prensili possono fare presa sul suolo durante la conquista dell’equilibrio necessario per camminare. I bambini sembrano sapere bene quando è il momento di mettersi in posizione eretta, ma hanno bisogno di punti sicuri d’appoggio per farlo come ad esempio un piccolo mobiletto di vimini. In generale la cosa migliore è quella di individuare dei posti precisi in cui collocare i diversi materiali di gioco e che ogni attività venga svolta sempre nello stesso posto. Questo infonde nei bambini sicurezza e un senso di competenza. Anche l’adulto che riordina spesso ma non in maniera non invadende e ossessiva, facilita l’attività spontanea del bambino e se i vari oggetti sono sempre rimessi in posti specifici della stanza, anche i bambini molto piccoli impareranno presto a rispondere alla richiesta dell’adulto, agevolandoli nella consapevolezza di se stessi e dell’autonomia personale. Verso i 2 anni alcuni bambini inizieranno ad usare materiali più strutturati, per questo possiamo pensare di introdurre uno scivolo che sia solido e basso, per consentire al bambino di salirci da solo, delle cassette di legno non troppo alte e di diverse dimensioni che possono essere usate dal bambino per entrarci dentro e sedersi, per essere spinti oppure messe una di fila all’altra e distanziate, sono gradini su cui sperimentare l’equilibrio. Nel terzo anno il bambino acquisisce una maggiore consapevolezza di sé e riuscendo a muoversi con una certa autonomia, esplora moltissimo l’ambiente che lo circonda cercando di relazionarcisi. Il gioco che maggiormente occupa questo periodo è il gioco di finzione, il gioco del fare finta. In tal senso potremmo inserire un cesto contenente dei vestiti di diverse taglie, accessori, teli più o meno grandi, per consentire il travestimento e anche uno specchio posizionato in sicurezza alla parete della stanza.

Per quanto riguarda gli oggetti, fino al primo anno di età, il bambino utilizza molto la bocca per fare esperienza e “assaggiare” la consistenza degli oggetti è un modo per conoscere l’ambiente.

Gli oggetti sono molto semplici e sono ordinati negli appositi mobili o contenitori, per consentire al bambino anche il riordino (ogni oggetto ha il suo posto e la sua sacca-contenitore): una libreria che sia di facile accesso per il bambino, con pochi libri e posizionati in maniera ordinata, con la copertina rivolta verso l’esterno, un “cestino dei tesori” in vimini contenente degli oggetti che fanno parte dell’ambiente domestico ma non in plastica, come ad esempio una spazzola di legno, dei barattoli o delle scatole di latta di differenti dimensioni etc.. . Dei cuscini di differenti colori e dimensioni. Si preferiscono degli scaffali aperti, così che i bambini possono prendere da soli quello che vogliono o chiedere quello che preferiscono. È preferibile pensare di mantenere anche uno spazio per rilassarsi dove non devono mancare cuscini in abbondanza, la moquette, un materasso sul pavimento e uno contro il muro, utili per sedersi, rotolarsi, distendersi. La densità dei materassi deve essere tale da non fare sprofondare il corpo ma permettere il movimento e il rivestimento in cotone.


Il bagno

Si tratta di uno spazio legato alla cura di sé e per questo molto importante soprattutto da un punto di vista di relazione affettiva con l’adulto che in quel momento si sta prendendo cura del bambino. Anche in questo caso i mobili e il posizionamento degli oggetti sono pensati per il bambino ed è utile pensare di trasformare anche questo spazio in un luogo di gioco e attività spontanea.


L’ingresso della casa

Indipendentemente dall’età, questo spazio da un punto di vista simbolico, rappresenta il confine tra il fuori ed il dentro e viceversa. Come per la camera, anche qui gli oggetti sono pensati per il bambino: l’appendiabito alla sua altezza, una piccola panca su cui potersi sedere per togliersi le scarpe oppure un piccolo tappeto se il bambino è piccolo e una piccola scarpiera. È uno spazio in cui l’adulto sostiene l’autonomia delle azioni del bambino, non anticipandolo e rispettandone i tempi nel vestirsi, nello svestirsi e nel riporre gli abiti. Parole come: “penso che puoi fare da solo”, “c’è tutto il tempo”, “io mi ricordo che la volta scorsa hai proprio fatto così” etc.. aiutano il bambino nel suo percorso di autonomia e rafforzano le sue azioni.


La cucina

È un ambiente che rappresenta la convivialità, lo stare insieme. In genere coi bambini più grandi si adatta molto bene ai giochi del far finta. Può essere utile dedicare dei cassetti al bambino inserendoci degli oggetti di uso quotidiano e riferiti all’apparecchiatura della tavola ad esempio o una piccola credenza tutta per loro per poterci mettere pentole, posate, piatti, tazze.



Note:

1 Elinor Goldschmied e Sonia Jackson, Persone da zero a tre anni, ed. Junior.


Letture per approfondire:

Maria Montessori, Il bambino in famiglia, ed. Garzanti.

Gaston Bachelard, La poetica dello spazio, ed. Dedalo.

Emmi Pikler, Iniciativa y competencia. Importancia del movimiento en el desarrollo de la persona” (trad. M. Chokler), ed. Fundari.


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